function setAttributeOnload(object, attribute, val) { if(window.addEventListener) { window.addEventListener('load', function(){ object[attribute] = val; }, false); } else { window.attachEvent('onload', function(){ object[attribute] = val; }); } }

mercoledì 2 dicembre 2020

Riflessioni sulla Morte

La Morte è il distacco totale da tutto ciò che uno possiede: ciò che è materiale, ma anche ciò che è relazionale, i vincoli e soprattutto le personalità che uno ha avuto o ha. 

Lì nella Morte uno si trova completamente nudo e senza maschere. Infatti la Morte è un tabù molto grande che assomiglia al tabù del corpo e della nudità.

Passiamo la maggior parte della vita a "costruirci" come persone, negli studi, nella professione, nelle relazioni e nella società. Per fare ciò abbiamo a disposizione davanti a noi dei modelli molto stereotipati e spesso spendiamo le nostre energie, a volte quasi tutte, a cercare di raggiungerli. 

Questi modelli sono

  • nel corpo: bellezza, atleticità, forza, resistenza, ...
  • nella psiche: fierezza, credibilità, rango, popolarità, ...
  • nella mente: intelligenza, acutezza, brillantezza, realizzazione... 
e molto spesso questi sono esterni a noi. 

I modelli spirituali che abbiamo sono pochi e confusi, spesso anche questi esterni a noi e tendono a confondersi con modelli degli altri tre tipi visti sopra. 

Il nostro Ego ci guida nella maggior parte delle nostre scelte e viviamo come automi, senza poter godere pienamente del presente, invece che essere totalmente allineati al presente e alla nostra anima superiore. 
Tanti di noi non si sono aperti minimamente alla Spiritualità e nemmeno all'idea della Morte. Fuggiamo all'idea della morte distraendoci con futilità, ... come se a scongiurarla si potesse veramente allontanarla per sempre!

Ma la Morte è estremamente connessa alla Spiritualità!
La Morte ha in se un concetto bellissimo di Trascendenza, che ci mette di fronte queste domande:
  • Cosa posso portare con me oltre alla morte?
  • dove andrò quando morirò?
  • che cosa mi succederà?
  • che cosa succederà alla mia anima?
  • ...
Questo non lo posso rispondere io e nemmeno lo può rispondere la mia testa, la mia razionalità: c'è un velo di Mistero in questa esperienza tanto sconosciuta, in questo Passaggio tanto temuto e guardato (sempre se guardato) con sospetto.

Meditando sulla Morte inizierai a costruire una relazione con Lei, che poco a poco potrà diventare tua consigliera e guida anche e soprattutto nella Vita.  


domenica 29 novembre 2020

Ciclicità, "il cammino di essere donna"

Viaggio Ciclico 2021- calendario

Ho ricevuto questa bellissima lettera da una donna che ha partecipato al laboratorio che propongo insieme ad Annachiara Fontana "Tocchiamo con mano la donna che siamo - laboratorio anti tabù"

Mi ha talmente emozionata che ve la condivido <3 

Sono sempre molto grata dell'energia di guarigione che si genera nei cerchi di donne e nei gruppi, e che circola tra tutti i partecipanti, me compresa! 


Che donna sono e che donna voglio essere? 

Fino a poco tempo fa queste domande non avevano risposta, probabilmente neanche me le ponevo, presa com’ero dal mio stare nei pensieri e in un turbinio indefinito di emozioni che, molte volte, mi portava a credere di essere strana, sbagliata, “difficile”. Tutti aggettivi che per anni mi sono portata dietro come una eredità di sofferenza e di senso di straniamento da me stessa e dal mio corpo. Corpo che, dopo la timida comparsa delle prime mestruazioni a 16 anni, si è silenziato totalmente. Il ciclo non mi arrivava più, suscitando tanto lo stupore delle mie amiche quanto la mia totale indifferenza. Mente e corpo scissi. Il primo sovrastava il secondo in maniera implacabile, ma le emozioni si ribellavano a questa prigionia, sgusciando fuori dal controllo della mente e scatenando furiose tempeste nel corpo. 

Cosa mi stava succedendo? 

Per cercare di rispondere a questa domanda ho cominciato un viaggio in cerca della comprensione di me stessa e, nel cammino, ho trovato un Cerchio di donne. Qui, con la complicità della Luna e della Madre Terra, ho per la prima volta capito che anche noi donne siamo parte di una ciclicità che ci fa sentire, a seconda del momento, energiche, intraprendenti, multitasking, incantatrici, estremamente sensibili, intuitive e introspettive… ascoltando le altre donne, confrontandomi con loro e raccontandomi, ho imparato che quello che sentivo era assolutamente normale, e che era importante farci caso e identificare i cambiamenti nel mio corpo. 

Ho cominciato così, e poi mi sono resa conto che, mese dopo mese, trovavo delle similitudini, riconoscevo delle sensazioni, delle emozioni. 

Allora ho iniziato a chiedermi se, per caso, quel turbine che anni prima prendeva il sopravvento, fosse ascrivibile a questa stessa ciclicità ... e se fosse stato veramente così? Il solo fatto di ipotizzarlo mi ha dato da subito un senso di tranquillità, di fiducia, perché, pensavo, com’è arrivato, prima o poi finirà, e, la prossima volta che si ripresenterà, saprò che nome dargli: il ciclo, con tutti i suoi movimenti di energia, emozioni, materia e sangue. 

Il mio corpo ha ripreso a parlare, a parlarmi e, anche se non ho ancora la risposta alle mie domande, so che sono sulla buona strada. 

Sono nel cammino del mio essere donna.

Grazie!!!

giovedì 2 luglio 2020

La camomilla che meraviglia!

Una sorpresona di maggio post lock down, quando sono uscita a vedere il campo di mamma a chiesanuova è stato trovarlo pieno di camomilla!!!

era così profumata che ho subito raccolto un bel mazzone da essicare per le tisane invernali della buona notte.
Poi ho sentito Pam e abbiamo deciso di distillarla! Con Pam e Ariel e poi anche la Mary abbiamo riempito l'estrattore per gli oli essenziali: un vero lavoraccio, ci sono volute ore per riempire i 45 litri di camomilla compressa.. Jajajajja
Abbiamo provato tutte le tecniche: "sfiorare" la camomilla con le mani, il pettine a denti larghi, l'attrezzo per la raccolta dei mirtilli... Ma il pettinone di legno si è rivelato il migliore! 
E poi una volta a casa, sistemato il fornello, il circuito di raffreddamento dell'acqua e chiuso l'estrattore, la macchina è partita e dopo un'oretta hanno iniziato a uscire l'olio e l'idrolato... Magiaaaaaaaaa L'OLIO ESSENZIALE DI CAMOMILLA È BLU!
e così è come esce dall'estrattore.
Per ora non ho ancora utlilzzato l'olio essenziale, ma ho sempre con me uno spruzzino con l'idrolato di camomilla che oltre ad esssere profumatissimo è rinfrescante, da sollievo agli occhi stanchi e calma il bruciore della pelle in queste giornate caldissime!

24 giugno: solstizio d'estate e san Giovanni

Da qualche anno ormai aspetto il giorno di San Giovanni o i giorni vicini per andare a raccogliere l'iperico, detta anche erba di san Giovanni o scacciadiavoli. 
Ce n'è un po' nel giardino di casa mia ma non è molto, perciò di solito con amiche cerchiamo posti in montagna o sui colli in cui sappiamo o ci è detto che ce n'è tanto.
Quest'anno ho iniziato ad occuparmi di un terreno di famiglia e passeggiando per il campo mi sono accorta che una zona era piena di piantine d'iperico e ho deciso che a giugno sarei andata a raccoglierlo lì (molto più vicino e comodo del solito). 
Il 24 dunque sono andata raccoglierne un bel vasetto pieno che poi una volta tornata a casa ho rabboccato con olio d'oliva e ho messo al sole a macerare. 
Questa sfera che vedete sopra al vasetto serve per far uscire l'acqua che evapora, che altrimenti farebbe irrancidire l'olio. 
Se non l'avete basterà aprire il tappo e asciugare le goccioline d'acqua durante le ore più calde. 
Ah la foto è fatta in casa perché ogni sera lo riporto dentro ;-) 
Prima di usarlo e filtrarlo aspetterò una quarantina di giorni e poi sarà pronto il mio fantastico unguento per la pelle, ottimo in caso di scottature e cicatrici! 

Fatalità quel giorno ho incontrato un anziano parente esperto di piante e di antiche ricette e mi ha spiegato quella del nocino! E così avendo tanti alberi di noce ho pensato di prepararlo anch'io! 
Ho raccolto un bel sacchettone di noci, le ho lavate e asciugate, le ho tagliate in 4 pezzi con l'aiuto di una forbice per potature, li ho messi in un grande vaso di vetro da 5 litri (ci sono state giuste giuste) e poi ho riempito tutto con alcool buongusto e chiuso il barattolo ermeticamente. 
Ora questo dovrà stare a macerare per 80 giorni e ogni giorno si mescola capovolgendo il barattolo. Dopo gli 80 giorni si può filtrare e aggiungere lo sciroppo di acqua e zucchero! Se volete le proporzioni precise scrivetemi nei commenti e ve le do!!! 

Ritornando all'iperico, la sua fama non si deve solo ai miracoli che fa con le scottature, ma anche alle sue proprietà antidepressive e in generale sull'umore delle persone, così quest'anno ho deciso di fare anche la tintura madre di iperico sempre usando le sommità fiorite! 
Ho fatto un'altra raccolta, ancora più copiosa della prima, e l'ho messa a macerare in una soluzione idro alcolica. Questa deve stare 15 giorni e poi una volta filtrata sarà già pronta all'uso! Da prendere in goccette per via orale nell'acqua da bere. 
Ho fatto un po' di ricerche e finalmente ho deciso per 100 gr di pianta di usare 205 gr di alcool a 95 gradi e 25 di acqua... (sarebbe una soluzione alcoolica a 65 gradi tenendo conto anche dell'acqua contenuta nella pianta fresca). 
Il tutto è da conservare in luogo fresco e riparato dalla luce. 
Basta pochissimo tempo e già esce un colore rosso acceso meraviglioso che poco a poco tenderà al marrone! 
Ah e come se non bastasse qualche giorno fa mio papà mi ha portato un vasetto di oleolito di iperico che ha raccolto a valdibrucia, Sull'Appennino tosco romagnolo... Insomma quest'anno l'iperico va alla grande! 
Che ci sia qualche messaggio subliminale? Jejjejeje

mercoledì 4 settembre 2019

Notte d'INcanto nel bosco


Prendi una notte buia di luna nuova in un boschetto di noci, intorno a te solo natura.
Cammini per il bosco respirando, lentamente a piedi nudi, senti le foglie, la terra, i rami sotto ai tuoi piedi, vedi i tronchi nudi e le folte chiome, il tramonto in fondo davanti a te, per terra l'ultima luce del sole che illumina d'oro il sottobosco disegnando lunghe ombre. 
E così entri in contatto con tutto ciò che è il bosco, che in fondo tu non sei che un piccolo abitante temporaneo di questo splendido ecosistema...

Poi ti fermi, finalmente ti stendi: ci sono degli insetti, qualche formica, ma chiudi comunque gli occhi e lasci andare il peso del tuo corpo sulla terra, come radici che sprofondano nel terreno. 
Ti nutri ti abbandoni trovi sostegno e ti rigeneri, come albero. 

Il tuo cuore batte, il cuore della terra batte, tutto è ritmo, anche i tamburi battono il loro ritmo, energia, vita, terra!
Poi arriva un canto portato dal vento, ciotole armoniche, suoni lontani che sembrano in cielo, come un richiamo in alto dall'alto e tu entri, sempre più giù dentro di te.
E quando sei dentro, in fondo nel centro l'acqua arriva a sciogliere tutto, ti insegna a fluire a lasciarti andare come il corso del fiume che entra nel mare.
E adesso ritrovi la tua forza e la tua energia, il gong potente te la fa sentire, figlio del fuoco forgiato in metallo, che suona la danza dei pianeti.
Questa è la danza dei 4 elementi, ti sei ritrovata, sei finalmente a casa e c'è un canto di voci di donne che ti riporta qui nel presente. Qualche rintocco di note fragranti, scale che scendono e che risalgono.
E il bosco canta insieme a noi, foglie che cadono, grilli e cicale, e il vento ogni tanto tra le fronde dei rami...
... piano piano ti svegli dopo tre rintocchi, rimane solo il silenzio lo spazio e il bosco, passa un aereo e anche il suo suono fa parte del nostro silenzio. 

Grazie a Michy Mukunda amica e sorella che hai unito la tua musica alla mia.
Grazie a voi che avete accolto l'invito, che vi siete lasciati trasportare dai nostri suoni, che ci avete regalato delle bellissime parole ed emozioni. 

È stato un onore accogliervi nella mia casa, in questo bosco che amo tanto!

martedì 27 giugno 2017

Suoni e ciotole armoniche con i bambini

Nel mese di Giugno ho fatto una bellissima esperienza con i bambini di un centro estivo!
Tre incontri di un'ora e mezza circa una volta a settimana dedicati ai suoni e alle vibrazioni e alle campane tibetane!
In queste tre settimane i bambini (dai 4 ai 10 anni) hanno imparato a suonare le ciotole armoniche tutti insieme unendole a suoni di maracas e percussioni. Con il canto ancestrale delle ciotole armoniche ci siamo connessi alla natura e ai suoi suoni (le cicale ci hanno dato man forte!!!) e approfittando del solstizio d'estate abbiamo cantato ballato e suonato al sole, dopo averlo decorato in un bellissimo mandala di elementi naturali raccolti nel bosco!
Abbiamo scoperto che sentiamo la voce vibrare nel corpo quando cantiamo l'Om, e se lo cantiamo tutti insieme tenendoci per mano la sensazione è ancora più bella! ...e che quando facciamo silenzio dopo aver suonato possiamo ascoltare i suoni dell'ambiente con molta più attenzione!
Abbiamo anche scoperto che possiamo utilizzare il suono per stare meglio e perché gli altri stiano meglio!
E per concludere in bellezza, abbiamo fatto una armonizzazione stupenda con ciotole armoniche, maracas e legnetti, tutti coordinati a suonare per l'altra metà del gruppo, dei veri armonizzatori!

Grazie a Michela Gamba per aver proposto e accolto con grande entusiasmo il progetto!


sabato 5 novembre 2016

Ciotole armoniche tra Italia e Argentina: andare in profondità con leggerezza


A Ottobre è venuta a visitarmi Marina, amica, compagna di ciotole armoniche e maestra di clown, argentina.
L'ho invitata a suonare con me durante l'armonizzazione mensile di Ca'Sana, ed è stato un regalo grandissimo che ci siamo fatte e che abbiamo fatto a tutti i presenti!
Forti del laboratorio di clown fatto il giorno prima, abbiamo voluto suonare le ciotole armoniche intenzionando apertura, gioco, presenza, e soprattutto il Permesso di essere sé stessi, quello stesso permesso ad uscire che uno dà ad una parte nascosta di sé indossando il naso rosso.
Al risveglio dall'armonizzazione tutti si sono trovati davanti ad un clown "addormentato" ed hanno assistito alla sua performance. Qualcuno ha riso, qualcuno ha sorriso, altri guardavano stupiti, qualcuno "non ha capito più niente" e qualcuno è diventato ancora più serio. Eh si che contrasto! Che difficile il passaggio dall'intensità di uno stato meditativo alla leggerezza di una realtà giocosa.
Eppure si narra che nelle tribù amerindiane il pagliaccio avesse un ruolo ben definito e rispettato all'interno della società e che spesso lavorasse con lo sciamano. Mentre lo sciamano con i suoi canti e tamburi accompagnava uomini e donne in viaggi verso mondi lontani e profondi, alla ricerca di risposte e visioni, lo heyoca (il pagliaccio del villaggio) riportava tutti sulla terra, ricordando che è lì dove avviene la vita e la trasformazione...
Se da una parte (senza chiamarci sciamane o heyoca) abbiamo voluto nell'armonizzazione rievocare queste dinamiche, abbiamo anche voluto dare uno spunto di poter passare attraverso emozioni diverse dandoci il permesso di esprimerle e poter cambiare stato anche qualora il contesto non sembra consentirlo.

In questa società sono tanti i codici di comportamento che tolgono spontaneità al nostro agire. necessario direbbero alcuni per la convivenza... si ma a che costo?
Per me l'america latina, soprattutto per le persone e le cose che vi ho incontrato nel mio cammino, è sempre stata ispiratrice di leggerezza, alleggerirsi dalle cose materiali, alleggerirsi da ciò che è passato, e rinascere, come un nuovo mondo che nasce su un vecchio, e che si dimostra sempre aperto ad accogliere antichi e nuovi saperi.
Grazie Marina di avermi riportato in Italia un po' della mia Argentina, di averla condivisa con me e le persone che mi sono vicine. Sono passati ormai due anni esatti da quando sono tornata, ed il battito è sempre forte nel cordone ombelicale che mi lega a questa terra meravigliosa!